Capiterà a volte, come è capitato in passato parlando dei lavoratori di Stabucks, che ci siano dei post diciamo… un po’ “oltre” le normali rubriche del blog, in primo luogo perchè questo è un blog, quindi si parla di robe da blog, quindi di qualsiasi cosa mi passi per la testa, secondo perchè è il mio blog quindi parlo di cosa mi pare, terzo perchè ogni tanto ci vuole un po’ di “stacco” dai normali appuntamenti quali la scrittura, i fumetti, HSK, ecc. In questo breve articolo non farò altro che parlare per un po’ di righe di instagram, per poi finire semplicemente con una cosa la quale sarebbe la parte centrale dell’articolo stesso. Dunque, la Repubblica di Instagram è ormai un fatto reale; si tratta di una nazione i cui abitanti, come ogni buon essere umano che si rispetti, cercano in tutti i modi di convincere sè stessi e gli altri che sono i migliori; e fino a qui nulla di strano nè di nuovo. Con pandi ho avuto la possibilità di scoprire la Repubblica di Instagram governata dai pupazzi. C’è un fottutissimo intero mondo “sommerso” ma nemmeno tanto se semplicemente si ha la pazienza di girarsi i vari profili, di abitanti pelosi e muti, i quali però la voce ce l’hanno eccome, migliaia e migliaia di piccoli abitanti che esattamente come i loro “padroni” viaggiano, mangiano, parlano dei loro piatti preferiti, aprono e chiudono società, tengono dibattiti, presentano programmi di cucina, suonano in band dalle migliaia di seguaci. Ok, ok, ok… esperti da tastiera passate pure all’attacco… “sì ma in ogni caso sono umani che scrivono” ” sì ma guarda che mica è vero” ” sì ma tanto non durerà molto” ecc ecc ecc…. Lo so benissimo che sono umani dietro quei musi di orsi, di scimmie, di panda, di cani, gatti, lemuri, persino pietre; ma non soffermiamoci sempre a pensare e pensare e alla fine accorgerci di avere gli occhi chiusi e non vedere che un camion ci sta per investire; ci saranno pure umani lì dietro, ma nel momento in cui all’interno di quel “mondo” i pupazzi parlano, sono “loro” a farlo, sono “loro” a festeggiare i 100, 500, 1000 followers; in quel momento la realtà si sposta un po’ più in là e a tutti va bene così. Parliamo di pandi; è partito che al picco precedente aveva circa 90 seguaci, per la maggior parte “umani”. Un bel giorno mi sono detto: “ok, sto panda è un peluche, troviamogli dei seguaci come lui”. Non l’avessi mai fatto… ora siamo sui 730 followers, con un aumento di circa una decina ogni settimana, senza fare nulla (ho finito di aggiungere tempo fa). Questo vuol dire che le potenzialità della Repubblica di Instagram sono ancora molteplici e occorre solamente sapere come sfruttarle se si vuole veramente cominciare a vedere dei risultati che possano essere trasferiti nella realtà “umana” (leggi: “guadagnare”; perchè non stiamo qui a prenderci per il culo; a nessuno frega un cazzo di postare delle foto di un peluche o di qualsiasi altra cosa se sotto sotto non ha quella sensazione dormiente che dice: dai che un giorno sarai “famoso”). Con la domenichanzi di Pandi è cominciata solamente la prima rubrica settimanale; c’è già altro che sta bollendo in pentola, a parere mio molto più “potente” e che vedrete probabilmente dopo l’estate.
Va bene; tutto questo per cosa? Vi avevo detto che l’articolo sarebbe servito principalmente per la “parte centrale” dell’argomento. Sto modificando la sezione instagram del blog. Non so quanti di voi siano andati a dare un’occhiata, ma prima c’erano delle foto quadrate prese dal profilo di pandi tramite le quali era possibile andare direttamente all’immagine in questione; ho pensato di cambiare la tipologia di immagine per rendere più “formale” la sezione (tra l’altro guardandola adesso mi sto accorgendo che fa pure un po’ hipster, cazzo…). Ho messo dei particolari di ogni immagine, resi in bianco/nero, semplicemente. Magari così vi piacerà di più. Magari no. Detto questo direi che siamo a posto, quindi vi lascio con il solito motto!
Stay tuned!